Negli ultimi mesi CNA ha registrato tra gli associati diversi casi di perplessità riguardo all’utilizzo di Google Analytics 3.
Dopo una segnalazione fatta al Garante della Privacy è infatti partita un’indagine che ha fatto emergere come i gestori di siti web, che utilizzano Google Analytics, raccolgano informazioni, interazioni degli utenti, pagine visitate, servizi proposti e altre informazioni, trasferendole verso gli Stati Uniti, senza le dovute garanzie a tutela del trattamento dei dati personali richieste dalla normativa vigente a livello europeo.
Indagine che si è conclusa con un ammonimento, nei confronti di una impresa, e la concessione di 90 giorni per conformarsi alla norma; in seguito il Garante è intervenuto più volte mettendo in guardia tutti i gestori italiani di siti web, sia pubblici che privati, e invitando i titolari del trattamento dei dati a verificarne la liceità e l’adeguamento alle norme vigenti.
Scaduti i 90 giorni il Garante, potrà procederà alle verifiche ispettive.
CNA Comunicazione ha verificato a livello nazionale come il problema riguardi le imprese che utilizzano applicazioni di aziende statunitensi. La soluzione dello stesso non è immediata.
In collaborazione con la Divisione Sviluppo Economico, CNA ha intrapreso un’azione di sensibilizzazione nei confronti del Garante per limitare l’impatto sulle micro, piccole e medie imprese. Dopo l’insediamento del nuovo Governo l’associazione opererà per far sì che a livello istituzionale si intervenga a livello europeo affinché si trovi una soluzione concreta con gli USA.
A questo link è consultabile un contributo su prodotti alternativi attualmente in commercio, compreso la lista elaborata dal CNIL (Autorità Garante Francese) con elencati numerosi strumenti alternativi ad Analytics perfettamente conformi al GDPR.